Gli eterni innamoramenti di Mandy

 

Le articolate planimetrie dell’universo femminile si espandono nei corpi e nelle membra.

Sinuosità fisiche dai contorni torniti, strade per partenze o ritorni di sentimenti…

 

Le donne di Mandy sono delle geografie planetarie indagatrici, come sempre, degli interrogativi aperti, perché di domande e risposte è fatto il panorama dell’Artista,

spesso di dubbi o di silenzi, inclini alla musicalità.

Silenzi aureolati di bianco ed azzurro, in cui si riconoscono parole criptate da astrarre in poesia.

Si può cantare ripiegate su se stesse, come un girasole reclino al tramonto

o nell’esplosione della pienezza espansiva della rosa.

Si può cantare sempre, con Mandy, le sue creature sono oltre Valentina, oltre il fumetto o l’elegia.

Versi d’amore, tra Ovidio e Catullo, per finire ad un certo crepuscolarismo,

tra nostalgia e dolcezza ( da Pascoli a Verlain).

Delicatissime vibrazioni del sentimento, labilità incorporee di continue visitazioni timbriche, come le note di un pianoforte a coda: canzoni per lei (Chansons pour elle), la donna, eterna innamorata.

Sandra Lucarelli

- 5.01.2004 -  Pisa -